Il peso della filiera del vino, in termini di impatto ambientale, può essere così scomposto:
- Packaging (vetro, cartone, tappi, capsule): ~30–40%
- Trasporti e distribuzione: ~25–30%
- Vinificazione (energia elettrica, refrigerazione, pompe): ~10–15%
- Viticoltura (gasolio per trattori, fertilizzanti, N₂O dai suoli): ~10–15%
- Rifiuti, acque reflue e altri fattori: ~5%
Le priorità per ridurre l’impatto del vino
Ciò che conta davvero per alleggerire l’impronta dei gas serra in viticoltura è, in ordine di importanza:
- Alleggerire le bottiglie, anche il riuso delle bottiglie, dove possibile, è la formula più sostenibile.
- Usare vetro riciclato, che richiede molta meno energia per la fusione.
- Ottimizzare le spedizioni, riducendo volumi e viaggi, e scegliendo imballaggi riciclati.
- Utilizzare energia da fonti rinnovabili, anche tramite fornitori 100% green, pompe di calore e coibentazioni.
- Applicare inverter alle pompe per migliorare l’efficienza elettrica.
- Favorire l’inerbimento multifunzionale e le minime lavorazioni del terreno.
- Usare compost aziendale e creare siepi, fasce fiorite e corridoi ecologici.
- Scegliere fitoprodotti a basso impatto, preferendo barriere fisiche naturali come silicio o caolino.
Rispettando i primi tre punti si può già raggiungere circa l’80% dell’obiettivo complessivo di riduzione.
Cosa fa Pian del Pino
Ecco le azioni concrete adottate nella nostra azienda:
- Massimo alleggerimento delle bottiglie: per i vini fermi usiamo borgognotte da 420 g, con vetro riciclato ove possibile.
- Riduzione dei trasporti: scegliamo corrieri che ottimizzano le rotte e riducono i viaggi a vuoto.
- Corrieri sostenibili: partner con obiettivi di neutralità carbonica certificata.
- Tutela della biodiversità: lavorazioni del terreno minime, ecosistemi stabili e vitali (Metodo MAN).
- Piano biodiversità: fasce fiorite, siepi miste autoctone, bee-hotel, filari rifugio, compost da cavalli, recupero del legno di potatura.
- Coibentazioni naturali in cantina, per ridurre i consumi.
- Pompe con inverter per minimizzare gli sprechi.
- Chiarifiche naturali, sfruttando le variazioni termiche stagionali invece dell’energia artificiale.
Le scelte dei cittadini contano
Ci viene spontaneo chiedersi: quali sono le azioni più efficaci che un cittadino può mettere in pratica per ridurre le proprie emissioni?
Ecco alcune delle più importanti:
- Ridurre il consumo di carne bovina e latticini: risparmio stimato di circa ½ tonnellata di CO₂ l’anno.
- Scegliere una mobilità sostenibile: fino a 2 tonnellate di CO₂ risparmiate l’anno.
- Ridurre gli sprechi alimentari: oltre 1 tonnellata di CO₂ risparmiata ogni anno.
- Migliorare l’efficienza energetica domestica: isolamento, elettrodomestici efficienti, uso consapevole.
- Passare all’elettricità rinnovabile: 1–1,5 tonnellate di CO₂ risparmiate ogni anno.
- Sostituire caldaie a gas con pompe di calore elettriche, abbinate a energia rinnovabile.
Con pochi cambiamenti mirati si possono risparmiare 3–4 tonnellate di CO₂ all’anno per persona:
l’equivalente delle emissioni di una piccola cantina da 5.000 bottiglie.
Dieci persone consapevoli possono quindi “compensare” un’azienda da 50.000 bottiglie.
La responsabilità condivisa
Questo ci ricorda che valutare la sostenibilità di un’azienda è importante,
ma è altrettanto essenziale che ciascuno di noi modifichi, anche solo un po’, le proprie abitudini.
Non in termini di rinunce, ma di riduzioni consapevoli: piccoli gesti che, sommati, producono grandi effetti collettivi.
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