Un altro aspetto fondamentale è comprendere bene la differenza tra l’impronta individuale attuale e gli obiettivi globali di neutralità climatica.
Per limitare il riscaldamento globale entro 1,5 °C, le emissioni pro capite dovrebbero scendere a circa 2 tonnellate di CO₂e all’anno entro il 2050.
Oggi, invece, la media mondiale è di circa 4,7 tonnellate, mentre nei Paesi industrializzati si sale facilmente oltre le 8 tonnellate pro capite.
Questo significa che, a meno di una rivoluzione tecnologica, dovremo trasformare radicalmente i nostri modelli di consumo e di produzione, imparando a vivere con la metà delle risorse attuali.
Non come imposizione, ma come atto di intelligenza e di cura per il mondo che abitiamo.
Rigenerare: il compito dell’agricoltura del futuro
Ridurle non basta: serve anche assorbire parte della CO₂ già presente.
Ogni ettaro di terreno sano può sequestrare da 1 a 3 tonnellate di CO₂e all’anno attraverso la materia organica e la fotosintesi.
Da qui nasce il valore della rigenerazione agricola:
ogni suolo vivo è una piccola foresta sotterranea che lavora per il clima.
In Pian del Pino questo principio è quotidiano:
- compostaggio dei cavalli,
- minima lavorazione,
- aumento della sostanza organica,
- coperture vegetali e biodiversità diffusa.
Ogni zolla diventa parte di un sistema vivente che respira e restituisce.
Sostenibilità come cultura
La sostenibilità non è una moda, ma una cultura collettiva.
Riguarda le scelte agricole, economiche, etiche e persino estetiche.
Riguarda la cura del tempo: saper aspettare, comprendere i ritmi della terra, rispettare le stagioni.
Un vino autentico non si costruisce, si compie:
è la sintesi tra uomo e natura, equilibrio e ascolto, gesto e attesa.
Essere sostenibili non è un obbligo burocratico,
ma un modo per ritrovare una misura umana nelle cose.
È un ritorno all’essenziale, all’armonia tra vivere e produrre.
Il futuro come scelta condivisa
Il vino, come la terra, è una forma di memoria.
Dentro ogni vendemmia ci sono gli anni passati, la cura, il lavoro, le piogge e i silenzi.
Essere sostenibili non è una regola, è un modo di essere nel mondo.
Se ognuno di noi — agricoltore, artigiano, cittadino — farà la sua parte,
l’effetto collettivo sarà enorme: la somma di gesti piccoli ma sinceri cambierà il paesaggio.
Solo così potremo dire di aver prodotto non solo vino, ma valore per la Terra e per chi verrà dopo di noi.
Nota finale
I dati e le stime riportate in questo articolo hanno valore indicativo e divulgativo.
Sono tratti da fonti riconosciute — IPCC, ISPRA, Our World in Data, FAO, UNEP, e da studi LCA di dominio pubblico — ma possono variare in funzione dei metodi di calcolo, delle condizioni locali e degli aggiornamenti scientifici.
L’intento non è fornire un bilancio esatto, bensì favorire una riflessione consapevole sul rapporto tra vino, terra e responsabilità.
La sostenibilità non è una formula da compilare, ma un processo culturale in continuo movimento, un dialogo aperto tra l’uomo e la natura che lo ospita.
Giovanni Batacchi – Azienda Agricola Pian del Pino
Campogialli, ottobre 2025
✅ Con questa si conclude il ciclo “Dal vino alla terra: la sostenibilità come cultura collettiva”,
una riflessione a più voci che intreccia agricoltura, etica e futuro.