La Dinamica delle Stagioni

"Annate minori e
annate memorabili
comunque annate
tutte da scoprire."

Una collina rotonda, poche case isolate, un filare di vite a sorreggere il cielo. E da qualche parte si sentono i passi lenti dell’autunno.

Le Annate

Come riconoscere le migliori annate?

Quelle atmosferiche sono indubbiamente le condizioni che più di altre contribuiscono alla formazione delle peculiari caratteristiche delle uve, la cui dinamica in rapporto all’andamento  delle stagioni è certamente una relazione complessa e spesso con risultati inattesi.

Certo,  grandi annate aiutano a realizzare grandi vini, influiscono positivamente sulla loro longevità, ma non bisogna fare lo sbaglio di considerare con il termine annata solo il microclima nella specifica zona di produzione.

A fare la differenza sono anche le  scelte aziendali che sono molteplici. In primo luogo la progettazione dell’impianto con la scelta tipo di vitigno e portinnesto. Poi l’allevamento delle viti, i vari sistemi di potatura verde e le scelte agronomiche in funzione del clima. Quindi i trattamenti fungini. Le vendemmie, le operazioni di cantina e molto altro ancora. Perciò in conclusione, oltre all’annata “solare” bisogna considerare più nel complesso l’annata “aziendale”.

I requisiti per un'ottima annata.

In ogni caso, parlando più strettamente di annata solare, tre sono i parametri da utilizzare per definire il concetto “vintage” che si racchiude nei molteplici effetti di luce, calore e umidità.

Si dovrebbero distinguere tre fasi cruciali in ogni annata, in primo luogo quella dal germogliamento alla fioritura (Aprile, Maggio), poi quella dalla fioritura all’ invaiatura (Giugno, Luglio, Agosto) e infine quella della maturazione (Agosto e oltre).

Nella prima fase, sarebbe ottimale un clima mite con pioggia sufficiente per una sana riproduzione cellulare. Durante la seconda, una temperatura calda con un apporto di pioggia limitato sarebbe ideale per non avere problematiche di malattie fungine. In fine per la terza fase, ci vuole un clima caldo (ma non caldissimo), luminosità, con poche piogge soprattutto in Settembre e ampi sbalzi termici tra notte e giorno per rafforzare la spinta dei precursori aromatici. 

Annate memorabili come per esempio il 1997 sono storiche per la loro armonia dei tre aspetti Luce, Calore e Umidità.

Le annate minori

Anche nelle annate minori si possono ottenere vini molto interessanti grazie a ottimali e ben correlate scelte agronomiche con vinificazioni e affinamenti molto accurati: insomma anche nelle annate meno memorabili si possono ottenere vini di sorprendente eleganza e gradevolezza, di grande estensione negli abbinamenti, ben equilibrati , ma soprattutto vini distintivi del territorio.

 E’ compito del vignaiolo riuscire a smussare gli aspetti delle annate meno belle, con adeguati interventi agronomici che spesso fanno la differenza tra aziende dello stesso territorio.

Per  esempio l’annata 2017 è considerata una pessima annata per il caldo eccessivo e la scarsa umidità. In questo caso era necessario adottare interventi agronomici correttivi ed evitare determinate operazioni.

Deleterie sarebbero state, ad esempio, operazioni di defogliazione (con il rischio di lasciare i grappoli scoperti), oppure vendemmie troppo anticipate e così via.

Ogni annata ci dà
un'esperienza unica.

Le operazioni da fare nel vigneto sono sempre tante, spesso il vignaiolo deve anticipare le proprie strategie per tempo, ma per fare le scelte giuste occorre un ottima preparazione e una grande esperienza e qualche volta non guasta un po’ di fortuna!

Ogni annata, in ogni caso,  va vissuta, esaltata, amata, coccolata e rispettata dal produttore, dal cantiniere e dall’enologo ed indirizzata per ottenere la massima espressione dei vini, rispettandone la diversità. ​ 

Annate e vini

Gli sforzi tesi al raggiungimento della  massima espressione della unicità dell’annata si possono facilmente notare nei  vini artigianali.

   Non ci saranno mai due annate uguali nella produzione vitivinicola, in nessuna zona. E’ la magia delle diversità legate ai variabili fenomeni atmosferici da una parte e dall’altra parte ai diversi colori, profumi, strutture, complessità  delle uve che generano emozioni e sensazioni diverse e originali.

Che bello quando il vino dona la possibilità e la libertà di scoprire queste intime emozioni e sensazioni!

 

Annata 2002

La stagione inizia con un fine inverno e inizio primavera caratterizzati da un clima freddo e asciutto, ma senza gelate, la temperatura non scende mai sotto lo zero.

I mesi di Aprile e Maggio sono regolari con una piovosità moderata, graduale innalzamento delle temperature, ottimo il germogliamento e buona la fioritura.

Una modesta grandinata non fa danni, ma i mesi estivi sono caratterizzati da un incredibile aumento della piovosità, delle temperature e delle malattie fungine.  A Settembre la piovosità aumenta ancora con forti temporali che oltre a ritardare la maturazione mette a dura prova, le condizioni sanitarie delle uve. La piovosità aumenta anche nelle ultime fasi della maturazione rendendo l’annata una delle peggiori degli ultimi venti anni, con un forte squilibrio verso il fattore umidità. Annata mediocre.

Annata 2003

Nell’anno 2003 si assiste ad una forte gelata nella prima decade di Aprile che fortunatamente arreca pochi danni alle gemme del Sangiovese, questo accade dopo un inverno e un inizio primavera miti che avevano fatto abbassare la guardia sul problema delle gelate primaverili.

Si avrà poi una delle estate più torride degli ultimi anni con una maturazione anticipata di 15-20 giorni. Tale scompenso verso l’effetto calore continua anche nel mese di Settembre e Ottobre: straordinari sono stati i grappoli, soprattutto del Sangiovese, perfetti, spargoli, con acini piccoli e bucce spesse, ma l’effetto luce e calore hanno reso i vini sicuramente meno eleganti.

Per i vigneti vecchi esposti meno a solatio è stata comunque un’ottima annata.​

Annata 2004

L’annata 2004, inizia con un inverno mite e una primavera mediamente fresca, con alcune giornate molto calde. L’estate è stata abbastanza regolare ma nella seconda parte molto piovosa, con giornate belle ma anche molte piogge in Settembre.

Annata media, leggermente scompensata verso il fattore umidità, comunque ottima per le uve a bacca bianca.

Annata 2005

Da un inverno molto rigido e piovoso, con nevicate in Febbraio e gradi riserve d’acqua, l’annata 2005 inizia con un primavera fresca e giustamente piovosa con una regolare fioritura a cui ha seguito il mese di Giugno con giornate calde e luminose. I mesi di Agosto e Settembre sono stati abbastanza freschi, con escursioni termiche importanti. Chi è riuscito a contenere le malattie fungine, ha potuto beneficiare di una maturazione lenta ma completa delle uve. Gli interventi agronomici nel vigneto volti alla defogliazione e all’arieggiamento hanno permesso di ottenere ottimi prodotti.

Annata molto buona, con ottimi prodotti ottenuti dalle zone più vocate e più curate da interventi agronomici mirati.

Annata 2006

L’annata 2006 parte da un inverno regolare e una primavera mite fino alla prima metà di Maggio, cosa che porta a un rigoglioso sviluppo vegetativo. L’energia delle piante era così forte che avrebbe potuto generare problemi se non fosse arrivato il freddo tra fine Maggio e l’inizio Giugno, le temperature fredde hanno rallentato la fioritura e la pressione delle malattie fungine.

Le alte temperature dalla seconda metà di Giugno hanno permesso di recuperare il ritardo vegetativo ed il caldo successivo è stato sfruttato dalle piante senza alcun stress grazie alle riserve idriche accumulate nel periodo primaverile. Il mese di agosto è stato temperato e Settembre molto solare, con forti escursioni termiche, pur con alcune giornate di pioggia (mai eccessiva): si sono create le condizioni per uve sane e abbonanti, molto ricche di terpeni. 

Ottima annata, con un perfetto equilibrio di luce, calore e umidità.

Annata 2007

L’annata si caratterizza subito con una ripresa vegetativa anticipata grazie a temperature al di sopra della media sia invernali che primaverili. In questo anno c’è il primo serio allarme di mancanza delle riserve idriche per le piante. Fortunatamente le piogge di Giugno hanno risolto il problema e nel contempo abbassandosi le temperature, le uve riescono a terminare regolarmente lo sviluppo vegetativo.

L’estate è stata calda, ma non troppo, con forti escursioni termiche sul finire. Alla vendemmia i grappoli erano perfetti, maturati completamente con una buona acidità e una notevole concentrazione di polifenoli.

Ottima annata, sia per i rossi che per i bianchi.

Annata 2008

L’annata 2008 inizia all’insegna della variabilità. Da un inverno mite, la primavera molto piovosa e fredda, porta a un ritardo nella fioritura e nelle successive fasi fenologiche. A fine Giugno, in presenza di grande umidità le temperature si alzano, favorendo le malattie fungine: la pressione delle malattie è stata una delle più forti degli ultimi venti anni.

L’estate calda ha fatto pensare ad un miglioramento, ma le piogge di Settembre unite al ritardo nella maturazione hanno confermato le previsioni negative dell’annata.

Annata mediocre soprattutto per i vini rossi.

Annata 2009

L’equilibrio è la costante che caratterizza l’annata 2009. Si parte da un inverno abbastanza mite e piovoso che ha permesso il riempimento delle riserve idriche. Un inizio primavera senza problemi, con il caldo finale compensato da un mese di Giugno con la giusta piovosità: ciò ha permesso alla piante di resistere senza stress alle alte temperature e alla mancanza d’acqua.

Il mese di Agosto con temperature nella media ha permesso un’ottimale fase di invaiatura e le escursioni termiche con piogge moderate di Settembre ha permesso un’ottimale maturazione.

Annata molto buona, soprattutto per il Sangiovese.

Annata 2010

Si parte da un inverno rigido, con  abbondanti nevicate, e una primavera fresca e piovosa. Le scorte idriche unite alla moderata piovosità primaverile permettono alle piante di resistere bene al caldo e alla siccità estiva.

La stagione finisce all’insegna dell’irregolarità. Il mese di Settembre è stato piuttosto piovoso, con escursioni termiche. Chi è riuscito a contenere le malattie fungine e a ritardare la vendemmia, ha raccolto uve eccellenti, molto ricche in precursori di aroma anche se meno zuccherine.

Annata buona, ottimi i vini ottenuti dai giovani impianti di Sangiovese

Annata 2011

L’annata 2011 è stata straordinariamente calda e secca, molto simile all’annata 2003  caratterizzata da un’estate torrida con temperature sopra la media da Giugno a fine Settembre. Le uve sono giunte a maturazione con 15 giorni di anticipo.

Annata buona anche se meno adatta  alla espressione armonica del Sangiovese.

Annata 2012

Se in altre zone dell’Italia il 2012 è stato l’annus horribilis, per la sua forte eterogenità, per l’azienda è stata decisamente una grande annata. L’andamento climatico nel 2012 si presenta subito molto caldo, tanto che si temeva un’altra calda annata 2011. Il rallentamento del germogliamento causato da una primavera fresca e piovosa viene facilmente recuperato nei mesi di Giugno e Luglio, caldi e asciutti; anche il mese di Agosto è stato molto caldo e se non ci fossero state le importanti riserve idriche accumulate in primavera, sarebbe stata davvero un’annata horribilis nella nostra zona di produzione.

L’annata si è salvata grazie ad un Settembre più fresco e umido, che ha, in alcuni casi, messo a dura prova le uve (molti produttori hanno avuto marciumi e muffe), ma dove sono stati fatti i necessari interventi agronomici, sono state ottenute uve perfette, equilibrate e con un buon grado zuccherino.

Il vino ottenuto risente della forza dell’annata e della lotta delle piante contro le “avversità”: il risultato è stato un prodotto molto equilibrato e profumato grazie anche alle escursioni termiche. Ottima annata.

Annata 2013

E’ stata un’annata più fresca rispetto alle precedenti, dove le consistenti piogge invernali e primaverili hanno creato riserve d’acqua e provocato un leggero ritardo nella fioritura. Tuttavia le alte temperature di fine Giugno e Luglio hanno permesso alle piante di recuperare il ritardo e il processo di maturazione è proseguito bene in Agosto e Settembre, anche se in parte rallentate da temperature più basse della media.

Le escursioni termiche tra giorno e notte sono state equilibrate, mentre le temperature non eccessivamente bollenti, con pochi periodi aridi, hanno favorito una maturazione distribuita e graduale, ma sono stati necessari, come nell’annata 2012, interventi agronomici volti ad arieggiare le uve. Solo grazie a queste cure sono state ottenute uve sane e di buona qualità, ricche di sostanze aromatiche e di polifenoli con valori ideali, con gradazioni uguali a quelle dell’annata 2012. Ottima annata.

Annata 2014

Nella Valle dell’Ascione l’annata 2014 è stata decisamente poco interessate, per la sua irregolarità: ha fatto molto freddo in primavera e ha piovuto molto in estate. La stagione è stata anticipata da un inverno caldissimo e piovoso, determinando un’anticipazione del germogliamento che ha subito richiesto una forte difesa contro le malattie fungine.

Gli unici mesi regolari sono stati quelli di Maggio e Giugno, mentre Luglio e Agosto sono stati caratterizzati da temperature più basse della media e da una abbondante piovosità. La forte umidità associata a bolle di aria calda ha comportato un ultereriore inasprimento delle malattie fungine. Annata mediocre

Annata 2015

Grazie a un’estate straordinaria e alla regolarità delle stagioni, la vendemmia 2015 è stata eccezionale sia per qualità che per quantità. Nella valle dell’Ascione, la stagione 2015 è stata praticamente perfetta, giustamente piovosa in primavera ( le piogge del tre Giugno hanno dato quella riserva idrica importante per terminare lo sviluppo vegetativo e affrontare con energia la fase della maturazione).

L’estate è stata calda ma non troppo, con ottime escursioni termiche in Settembre e una costante moderata ventilazione.

Annata eccezionale

 

Annata 2016

Se per alcune zone d’Italia, l’annata 2016 è stata molto buona, per l’azienda Pian del Pino è stata decisamente negativa, non tanto per l’andamento climatico (in realtà più fresco ma adatto ad una buona maturazione del Sangiovese) ma per le due grosse grandinate, la prima in Giugno e la seconda in Luglio.

Annata decisamente negativa per l’azienda: nessun vino è stato imbottigliato.

Ma è proprio vero che spesso non si può associare al peggio solo il peggio, è stata proprio la grandine a creare occasioni d’incontro generando nuove amicizie.

Annata 2017

Annata molto particolare, segnata da una delle peggiori gelate primaverili degli ultimi 20 anni, quella della terza decade di aprile, che determinò un vero e proprio disastro nei vigneti. Ma le piante hanno sempre un piano “B”, chiamando in causa le gemme “latenti” la vegetazione è ripartita con un ritardo di un mese. La calda e secca estate ha permesso di recuperare pienamente il ritardo e la vendemmia è stata addirittura anticipata di circa una settimana.

Pur con una minore resa, l’annata 2017, grazie agli interventi agronomici, volti alla copertura delle uve, è comunque da ricordare come un’ottima annata e i vini, hanno acquisito un bouquet complesso con note terziarie molto pronunciate, oltre che una grande struttura e complessità.

Ottima annata

Annata 2018

Un annata “inusuale” a causa delle punte di caldo alternate a forti precipitazioni, dove comunque il bravo vignaiolo ha potuto fare la differenza, nonostante l’elevata umidità e la forza patogena delle malattie fungine. La stagione parte con un inizio primavera caldo e umido che ha comporto un’abbondante fioritura e un elevato numero di grappoli. Una produzione quindi più abbondante e difficile da gestire per le malattie fungine.

A differenza del 2017, per riuscire a produrre uve sane è stato necessario defogliare e diradare, con il massimo arieggiamento; le belle giornate di fine Settembre e primi di Ottobre hanno permesso un’ottimale maturazione.

Buona annata.

Annata 2019

L’annata 2019 somiglia per umidità, fioritura e resa a quella precedente. Anche in quest’annata l’opera del vignaiolo, con la gestione dell’arieggiamento e defogliazione è stata essenziale. E’ proprio in questi anni che si può capire  molto meglio come mai la cimatura dei germogli è una pratica poco consigliabile, non solo per il disequilibrio che porta alla pianta, stimolando alla ripresa vegetativa in un epoca ormai tardiva, ma proprio per la stimolazione ad microclima di umidità, causa le femminelle, nella zona dei grappoli.

Le alte temperature di Giugno/Luglio dopo  30 giorni di pioggia continua, hanno portato ad una esuberanza vegetativa, ma le temperature nella norma con piovosità moderata di Agosto e Settembre permette una maturazione costante con uno sviluppo delicato dei tannini. Un’annata senz’altro buona, per vini che non saranno troppo strutturati ma decisamente eleganti e molto profumati

Annata 2020

Dopo un inverno mite e piovoso fino al mese di Febbraio, la stagione inizia all’insegna della siccità. Una prima gelata primaverile con temperature fino a -3 del 02/04/2020, pur facendo danni in diverse zone limitrofe, non crea alcun danno ai vigneti Pian del Pino, potati tardivamente e ancora indietro nel germogliamento. Una successiva gelata purtroppo fa dei seri danni alle piante di Colorino e si capisce che la produzione di Colorino del Valdarno non sarà quest’anno sufficiente per essere fatta in purezza.
Il caldo dell’anno 2020 è memorabile, ma le piogge non sono mancate rendendo certamente difficile la stagione per gli attacchi fungini: non era certo questo l’anno in cui poter utilizzare solo prodotti naturali ed è stato necessario ricorrere anche al classico rame, pur in dosi limitate, ma quando ci vuole ci vuole!

La stagione non è stata facile neanche per le vendemmie, perché le frequenti piogge di fine estate, avrebbero potuto compromettere il raccolto. Per questo è stato necessario effettuare per tempo una lunga defogliazione, un lavoro certosino (i vigneti aziendali non sono mai stati così curati!); è stato sì un gran lavoro, ma che ha permesso di ottenere un gradissimo prodotto, forse il migliore nella storia aziendale. Un’annata ottima, per vini strutturati ma non alcolici, eleganti e fruttati, certamente da non perdere.

Annata 2021

L’anno 2021 si ricorderà per molto per una delle peggiori gelate tardive della storia.
Nella nostra zona nella notte tra il 7 e l' 8 Aprile il termometro è sceso a -7°, ma il problema non è stato solo il picco del freddo quanto la sua durata. La temperatura sotto zero è durata 12 ore!

A nulla sono valsi i fuochi in vigna che non sono stati in grado di arrestare la forza della gelata notturna. Altra chiara manifestazione di un clima sempre più imprevedibile.
Per fortuna la generosità della vite ha permesso di evitare il peggio e pur con un calo di produzione del 60%, grazie ad una stagione e alle cure delle piante, siamo arrivati alla vendemmia con ottime uve. Mai così appropriato il detto per questo anno: “poco ma buono”.

Annata 2022

Alla fine, sorprendentemente, una grandissima annata 2022, ma che lotta!
La stagione inizia in Primavera all’insegna della piovosità ma il carattere dell’annata già lo si vede in Maggio con giornate caldissime e soleggiate che proseguono in Giugno e Luglio. Considerate che la temperatura del suolo dei primi giorni di Luglio aveva sfiorato i 65°!
L’assoluta mancanza di pioggia ed il caldo soffocante ha messo a dura prova le piante. Ciò che veramente ha fatto la differenza in questa annata è  la cura nell'apportare sostanza organica ai terreni, uno dei primi grandi obiettivi della nostra azienda.
L’ulteriore siccità di inizio di Agosto ha iniziato a mettere in dura prova anche le nostre piante, ma ecco il regalo di Ferragosto, una pioggia lunga e abbondante. Quell’acqua pura notturna ha stimolato incredibilmente la linfa discendente che ha innescato un processo di graduale maturazione che poi è proseguito in Settembre grazie alle successive e abbondanti piogge fino ad ottenere un raccolto in perfetto equilibrio sia in termini di acidità che di polifenoli. Mai avremmo pensato un tale risultato nei primi giorni di Agosto.
Nel momento in cui  scriviamo questo post, le vendemmie sono appena terminate e l’impressione che abbiamo è molto buona: non era mai successo che nello stesso anno producessimo tutte le nostre etichette, dando spazio ad ulteriori due prove che probabilmente diverranno  nuovi vini (un rifermentato da un bianco di Sangiovese e un vino rosso a base di Tempranillo).
Non possiamo non concludere con un pensiero a tutte quelle aziende agricole (anche del nostro territorio) che purtroppo hanno avuto grossi danni dalle violente grandinate. Purtroppo, l’annata 2022 non è stata bella per tutti!

Annata 2023

Sicuramente un’annata unica, da ricordare per la sua eccezionale piovosità primaverile!
Generalmente scrivo il mio commento sull’annata a fine vendemmia, lo scopo  è quello di dare al lettore un’idea delle principali caratteristiche della stagione che, soprattutto nei vini naturali/artigianali, ritroveremo nel nostro “bicchiere”.  Per questa annata, sicuramente straordinaria (se fosse sempre così la viticultura non avrebbe futuro!), vorrei invece fare una riflessione anche  prima della raccolta.

L’annata 2023 sarà ricordata  per la sua eccessiva  piovosità primaverile, non era mai successo che nel periodo Maggio-Giugno piovesse quasi ininterrottamente. Nei miei vigneti ho contato oltre  20 giorni continui di bagnatura fogliare! In questo contesto, nessun prodotto bio, che ha solo un’efficacia preventiva,  può proteggere efficacemente dagli attacchi di peronospora. Quindi i danni alle uve da attacchi fungini ci sono stati, resi evidenti dal brusco cambiamento delle temperature del mese di Luglio. Da una eccezionale piovosità siamo passati a temperature estreme con picchi di 47°, mettendo a durissima prova le piante. L’emergenza climatica non è più silenziosa, c’è lo dicono anche le grandi querce che per difendersi dall’eccessiva aridità  sono state ancora una volta costrette a cangiare le foglie dal verde al marrone, a causa l’assoluta mancanza di pioggia e per il caldo soffocante,  nonostante tutta l’acqua piovana ricevuta in Maggio e Giugno.

Come sarà il raccolto? Risposta: molto vario. Quest’anno ci sarà chi preferirà lasciare l’uva in campo e chi farà probabilmente una buona pur modesta raccolta, ma tutto dipenderà dall’andamento climatico di Settembre e dalle decisioni agronomiche prese per tempo, nei mesi scorsi. La nostra scelta è stata quella di effettuare trattamenti con prodotti bio e macerati vegetali,  in alcuni vigneti (quando non era possibile farli con i trattori) siamo entrati con i trattamenti “a spalla”.  Abbiamo  inoltre individuato in anticipo con interventi colturali adeguati i vigneti da cui ottenere i vini rossi (le cui uve saranno raccolte più tardi possibile) e gli altri da cui ottenere rosati e rifermentati. Credo che sia stata una scelta azzeccata, lo sapremo tra circa un mese…

Pian del Pino,  30/08/2023