Per capire meglio, ecco alcuni dati indicativi (in kg di CO₂ equivalente per unità di prodotto):
- Vino (0,75 L) → ~1 kg CO₂e
- Olio d’oliva (1 L) → ~2–3 kg CO₂e
- Succo di melograno (1 L) → ~0,7 kg CO₂e
Poco o tanto?
Per confronto, la carne bovina — uno degli alimenti più impattanti — genera circa 60 kg di CO₂e per ogni kg prodotto.
I settori che inquinano di più
Al primo posto c’è il settore dell’energia, che comprende elettricità, calore, trasporti e tutti gli altri usi energetici, e che pesa per circa il 73% delle emissioni globali di gas serra.
Ripartizione interna:
- Energia usata nell’industria: 24,2% (Acciaio: 7,2%, Chimica e petrolchimica: 3,6%….)
- Edifici (usi energetici): 17,5%
- Trasporti: 16,2%
- Combustioni non allocate: 7,8%
Al secondo posto troviamo il settore Agricoltura, Foreste e Uso del Suolo (AFOLU), che rappresenta circa il 18,4% delle emissioni globali.
All’interno di questo comparto:
- Bestiame e letami: 5,8%
- Suoli agricoli (N₂O): 4,1%
- Bruciatura di residui colturali: 3,5%
- Deforestazione (saldo netto): 2,2%
- Colture (saldo di stock di carbonio): 1,4%
- Risaie (CH₄): 1,3%
Nel settore primario, la parte più rilevante delle emissioni è collegata all’allevamento, ed è quindi naturale che i numeri risultino così elevati.
E la viticoltura?
Il suo peso in termini di emissioni globali è molto contenuto, inferiore allo 0,2%.
Pur rientrando in un comparto agricolo che complessivamente genera circa un quinto delle emissioni mondiali, la vite resta una nicchia, soprattutto se confrontata con produzioni come carne, latte e riso, che dominano in termini di impatto ambientale.
Il vino è quindi molto meno impattante della carne e del riso, ma presenta un’impronta più alta rispetto a cereali e legumi, principalmente a causa del packaging e dei trasporti.
Da dove nasce l’impronta di carbonio del vino
Molti penserebbero che il principale responsabile sia l’inquinamento dei trattori, ma non è così:
la parte agricola incide relativamente poco — circa un settimo del totale.
Il resto del peso ambientale appartiene soprattutto alla fase industriale.
Gli studi LCA sul vino fermo (bottiglia da 0,75 L) evidenziano infatti queste proporzioni:
- Packaging (vetro, cartone, tappi, capsule): ~30–40%
- Trasporti e distribuzione: ~25–30%
- Vinificazione (energia elettrica, refrigerazione, pompe): ~10–15%
- Viticoltura (gasolio trattori, fertilizzanti, N₂O dai suoli): ~10–15%
- Rifiuti, acque reflue e altri fattori: ~5%
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