L'Organismo Agricolo e
i Ritmi della Natura
"La ricerca dell’autenticità
parte dal coraggio
di essere se stessi!"
L’Organismo Agricolo e
i Ritmi della Natura
"E' nel dare che riceviamo."
San Francesco d’Assisi
Abbiamo dato veramente molto (e ancora lo stiamo facendo) nel creare un organismo agricolo aziendale autosufficiente, ma è proprio vero che “è nel dare che riceviamo”!
Oggi abbiamo in azienda gli indispensabili elementi necessari per coltivare riducendo al minimo la dipendenza dall’esterno. Biologicamente ci sono piante che si attraggono e altre che si respingono, abbiamo capito quali sono le piante “amiche” delle viti. Anche per il mondo vegetale vale il principio: “ L’io è anche l’altro, l’altro è anche l’io” (Chuang-tzu).
Per questo i vigneti non possono essere ben coltivati isolatamente, ma devono essere inseriti in un contesto dove boschi, prati, zone umide, vigneti, siepi, pascoli, seminativi possono essere considerati dei veri e propri organi. Ognuno con la sua funzione, sono in grado di interagire tra loro e di creare l’armonia necessaria a mantenere la salute di tutto l’organismo agricolo e delle sue componenti.
I Vigneti
Attualmente i vigneti, fortunatamente tutti situati in un territorio poco antropizzato, sono cinque : il Vigneto delle Farfalle, la Vigna del Pratomagno, la Vigna del Pozzo, la Vigna dell’Usignolo e la Vigna dell’Usignolo parte Est.
In realtà questi impianti pur essendo vicini beneficiano di esposizioni e suoli diversi.
Questo contribuisce sicuramente a dare personalità distintiva ai vini.
I filari orientati a Nord/Sud sono allevati nel massimo rispetto della circolazione della linfa riducendo al minimo i tagli delle potature.
Inoltre per la scelta delle piante da coltivare abbiamo ricercato le migliori combinazioni in rapporto alle tipologie dei suoli e dell’ambiente con il fine ultimo di ottenere vini di estrema eleganza.
Sistemi di allevamento: cordone speronato singolo e doppio, guyot e alberello.
Il metodo e i processi vitali
Il prioritario obiettivo dei nostri interventi è quello di attivare i processi che stimolano e rendono vitali le connessioni naturali. Questo è possibile attraverso la cura, in armonia con le condizioni locali, della fertilità del suolo, delle piante coltivate, degli animali domestici e soprattutto dell’energia cosmica proveniente prevalentemente dal sole.
I tempi di intervento per meglio influenzare i processi vitali sono scanditi dai ritmi della natura stessa, frutto di una comprensione sempre più profonda dei processi vitali. Il sistema di coltivazione parte dalla considerazione che ogni suolo, anche all’interno di uno stesso vigneto, è diverso da tutti gli altri. Ciò comporta specifiche accurate lavorazioni nel rispetto delle piante.
Il Metodo e i processi vitali
Il prioritario obiettivo dei nostri interventi è quello di attivare i processi che stimolano e rendono vitali le connessioni naturali. Questo è possibile attraverso la cura, in armonia con le condizioni locali, della fertilità del suolo, delle piante coltivate, degli animali domestici e soprattutto dell’energia cosmica proveniente prevalentemente dal sole.
I tempi di intervento per meglio influenzare i processi vitali sono scanditi dai ritmi della natura stessa, frutto di una comprensione sempre più profonda dei processi vitali. Il sistema di coltivazione parte dalla considerazione che ogni suolo, anche all’interno di uno stesso vigneto, è diverso da tutti gli altri. Ciò comporta specifiche accurate lavorazioni nel rispetto delle piante.
L'impulso del metodo agricolo naturale sostenibile
Crediamo che le piante oltre ad avere bisogno di un habitat vocato abbiano anche bisogno di un suolo vitale che accolga le radici (il vero cervello delle piante). Per questo siamo molto attenti alla fertilità del terreno. Questo è il concetto di fondo che abbiamo appreso dall’agricoltura biodinamica , per Steiner, concimare significa “vivificare” il suolo.
Alla base del nostro metodo agricolo naturale sostenibile, ci sono molti spunti presi da altri metodi e tecniche di coltivazione biologico-naturale , come quelle raccomandate da Albert Howard, Ciril Hopkins, Lydia e Claude Bourguignon, Masanadu Fukuoka, Bill Mollison, Alex Podolinsky, Jerone Irving Rodale e molti altri ancora.
Riteniamo tuttavia che per poter applicare le tecniche di coltivazioni più efficaci e più rispettose dell’ambiente prima ancora del metodo sia necessaria un’accurata osservazione di tutta la natura che ci circonda e l’osservazione non può essere delegata ad una macchina.
"Il più piccolo atto di gentilezza vale più della più grande delle intenzioni"
Kahlil Gibran
La Biodiversità per proteggere
la natura:
un'esigenza imprescindibile
Funghi, batteri, virus, insetti, possono creare gravi danni ai vigneti. Il fine dell’agricoltura chimica o integrata è ridurre al minimo i trattamenti con lo scopo di abbattere i patogeni. Così facendo non viene creato un ambiente sano, ragion per cui le malattie continuano ad essere sempre più difficili da eliminare.
La nostra filosofia anziché concentrarsi sulla distruzione (comunque sempre momentanea !) dei fattori scatenanti delle malattie, mira a sviluppare nelle piante sia la vitalità che la capacità di resistenza contro le avversità.
Nel cercare di raggiungere questo obiettivo poniamo la massima cura anche alla preservazione della biodiversità. Soprattutto riguardo agli insetti utili in viticultura come le coccinelle, le api, i bombi, le mosche impollinatrici (molto ghiotte di afidi), acari fitoseidi.
Crediamo molto che il sistema non sia in armonia quanto il numero delle varietà di insetti è inferiore a cento specie.
La presenza di una grande varietà di insetti comporta l’esistenza di molti altri animali a partire dagli uccelli. Sono proprio gli diventano i veri guardiani del vigneto proteggendolo da molti insetti nocivi. Per questo le lavorazioni del terreno sono molto
leggere privilegiando l’inerbimento permanente. Nel controllo delle malattie cerchiamo il più possibile di usare prodotti a derivazione naturale, come macerati, estratti e infusi vegetali, sapientemente e opportunamente impiegati.
IL NOSTRO IMPEGNO
Il nostro impegno nella cura e la difesa dell’ecosistema si realizza nella costante attenzione al mantenimento delle condizioni ottimali per accogliere la biodiversità.
Per questa ragione cerchiamo di incentivare le fioriture e le impollinazioni delle varie essenze, soprattutto nei pascoli. Inoltre cerchiamo di mantenere adeguate superfici agroforestali salvaguardando e rinforzando le siepi e le barriere vegetali.
Nel conseguimento del primario obiettivo di migliorare lo sviluppo della sostenibilità e biodiversità, diamo molta importanza alla cura delle cultivar locali anche laddove la convenienza in termini di quantità sia molto scarsa, si pensi per esempio alla produzione della varietà autoctona del “Colorino del Valdarno”
Ie Uve
Le uve che produciamo sono semplicemente la massima espressione del nostro territorio e del nostro modo di concepire la viticoltura.
Durante la loro trasformazione prestiamo grande cura affinché sia possibile ritrovare nei vini la forza e la vitalità dei frutti, l’autenticità del gusto, dei profumi e la massima percezione del luogo di origine.
Per questo le fermentazioni in cantina sono spontanee (senza l’utilizzo di lieviti, nutrienti, tannini, batteri esterni) e l’intero processo di affinamento non prevede l’uso di coadiuvanti enologici di alcun tipo.
LA CANTINA
La cantina si trova all’inizio del paesino medioevale di Campogialli, in buona parte costituita da botti in legno e in muratura.
Per fortuna il nonno Giovanni non si fece contagiare dalla “febbre” dell’acciaio che portò negli anni ‘70 e ‘80 allo smantellamento dei serbatoi che, a partire dalla fine dell’Ottocento, tradizionalmente venivano costruiti in loco con mattoni.
I serbatoi in muratura sono sicuramente uno degli strumenti migliori per ottenere vini più floreali e fruttati, ma al tempo stesso longevi. Nelle botti in mattoni il vino vinifica e si evolve al riparo di sbalzi termici e campi magnetici, in presenza di una pur bassa ma sempre presente micro-ossigenazione.
Dai tonneaux in legno e dalle botti in muratura, nascono i vini bio-artigianali Pian del Pino. Il processo di vinificazione fino all’imbottigliamento è gestito e completato con le attrezzature enologiche aziendali nel rispetto dei ritmi e delle chiarificazioni naturali.