L'Organismo Agricolo e
i Ritmi della Natura

L'organismo agricolo e i ritmi della natura

"La ricerca dell’autenticità
parte dal coraggio
di essere sé stessi!"

Da Giovanni....

da giovanni a giovanni vino artigianale

.....a Giovanni

".....L'azienda fu acquistata da mio nonno Giovanni nell'anno 1953, ma avevo solo 16 anni quando lui morì.
A lui quindi devo molto, non solo l'azienda, ma anche un grande rispetto per le piante e per la terra....."
Giovanni
Vignaiolo e cantiniere

"E' nel dare che riceviamo."

        San Francesco d’Assisi

UN ORGANISMO AGRICOLO AUTOSUFFICIENTE

La terra non si sfrutta. Si coltiva, si ascolta, si custodisce.

Pian del Pino non è solo una cantina.
È un organismo agricolo vivo, che funziona in equilibrio con sé stesso. Un ecosistema coerente, in cui la vigna non è una monocoltura, ma parte di un paesaggio complesso e interdipendente fatto di boschi, olivi, insetti, erbe spontanee, vento, luce.

Qui l’agricoltura è autosufficiente:

  • non usiamo fertilizzanti esterni, ma compost aziendale dove i nostri animali sono indispensabili
  • non diserbiamo, ma pratichiamo sfalci mirati
  • non irroriamo chimica, ma coltiviamo la biodiversità naturale
  • non lavoriamo il suolo, ma ne rispettiamo la struttura viva

Non guardiamo al passato con nostalgia, ma crediamo che l’autonomia agricola e quindi la sostenibilità sia possibile oggi più che mai, riducendo al minimo gli input esterni e valorizzando i cicli interni, la competenza e l’innovazione.

Metodo MAN: Mani, Autonomia, Natura.

Il nostro metodo si chiama MAN è un acronimo che potrebbe significare “Metodo Agricolo Naturale”, ma noi preferiamo associarlo a:

  • Mani, perché è un’agricoltura fatta tendenzialmente a mano, lenta, artigianale
  • Autonomia, perché ogni scelta mira all’autosufficienza
  • Natura, perché seguiamo i suoi ritmi, non li forziamo

In vigna non interveniamo per “spingere” la produzione. Interveniamo per  creare le condizioni in cui la vite si esprima nel modo più sano e autentico possibile.

Alla base del nostro metodo ci sono molti spunti presi da altri metodi e tecniche di coltivazione biologico-naturale , come quelle raccomandate da Albert Howard, Ciril Hopkins, Lydia e Claude Bourguignon, Masanadu Fukuoka, Bill Mollison, Rudol Steiner, Alex Podolinsky, Jerone Irving Rodale e molti altri ancora.

Un paesaggio che lavora con noi

  • La fauna selvatica non è un problema: è parte del nostro equilibrio. Unica eccezione la presenza di cinghiali non autoctoni che ci ha obbligato a recintare i vigneti.
  • Gli insetti, gli uccelli utili si moltiplicano naturalmente, grazie alla diversità vegetale e questo non è affatto un problema per nostre coltivazioni. 
  • I boschi e le siepi non li tagliamo: sono il nostro confine vivo, la nostra memoria
  • Piante arboree coesistono con la vite, come nella Toscana antica, ma in una visione nuova che valorizza interazioni, successioni naturali e rigenerazione del suolo.

Ogni ettaro di Pian del Pino è coltivato come fosse un giardino spontaneo, dove ogni pianta ha un ruolo e ogni specie sostiene e aiuta l’altra.

Non è solo agricoltura. È responsabilità.

Siamo convinti che il futuro del vino passi da qui:
Da aziende che non si limitano a produrre, ma che curano, rispettano, condividono.
Da vini che non seguono le tendenze, ma raccontano il luogo che li ha generati.

Pian del Pino è una piccola realtà, ma vuole essere un esempio.
Un organismo agricolo che cammina con le sue gambe,
e che ogni anno si mette alla prova con un’unica promessa:
non chiedere alla terra più di quanto può dare.

La vigna non viene spinta, ma ascoltata

In un’agricoltura come la nostra:

  • le rese sono basse, ma costanti
  • le piante sono più sane, anche se meno “perfette”
  • i tempi forse sono lunghi, ma i risultati durano

Il nostro lavoro agricolo si vede poi nel vino, che non ha bisogno di essere corretto.
Perché ha già dentro tutto quello che serve: la forza della pianta, la memoria del suolo, l’intelligenza del paesaggio.

I Vigneti

Attualmente i vigneti, sono cinque : il Vigneto delle Farfalle, la Vigna del Pratomagno, la Vigna del Pozzo, la Vigna dell’Usignolo Ovest( Tempranillo) e la Vigna dell’Usignolo parte Est( Trebbiano).

Sono impianti che, anche se vicini,  beneficiano di esposizioni e suoli diversi. Questo contribuisce sicuramente a dare personalità distintiva ai vini.
I nuovi vigneti, per non alterare il profilo del suolo, sono piantati a mano senza scasso del terreno, con sistemi di allevamento scelti in funzione del vitigno e dell’ambiente, per favorire equilibrio e adattamento.

"Il più piccolo atto di gentilezza vale più della più grande delle intenzioni"

    Kahlil Gibran

Questo principio ci ispira ogni giorno: è attraverso il gesto delicato e consapevole che possiamo veramente fare la differenza. Per questo operazioni così importanti come l’impianto del vigneto viene fatto a mano e senza scasso del terreno.

Crediamo fermamente che, per applicare le tecniche di coltivazione più efficaci e rispettose dell’ambiente, sia fondamentale una profonda osservazione della natura che ci circonda. Questo non può essere un compito affidato a una macchina, perché solo l’attenzione umana, l’ascolto delle stagioni e la connessione diretta con il nostro territorio possono connetterci con il nostro ambiente.

Nel conseguimento del primario obiettivo di migliorare lo sviluppo della sostenibilità e biodiversità, diamo molta importanza alla cura delle cultivar locali anche laddove la convenienza in termini di quantità sia molto scarsa, si pensi per esempio alla produzione della varietà autoctona del “Colorino del Valdarno” (da tempo abbandonato per la sua bassissima resa).

LA CANTINA

Un luogo silenzioso dove il vino prende forma, senza forzature

Nel piccolo borgo di Campogialli si trova la cantina di Pian del Pino: uno spazio raccolto, essenziale, coerente con la nostra visione agricola e umana.

Non troverete qui grandi strutture scenografiche o tecnologie esibite.
Ma troverete mura spesse, luce filtrata, tempo lento — e soprattutto un luogo capace di accompagnare il vino senza domarlo.

 Le nostre botti di muratura

Uno degli elementi che più ci rappresenta sono le botti in muratura, antiche e rare, ristrutturate con cura.
Sono strumenti straordinari per l’affinamento dei vini rossi: respirano lentamente, stabilizzano le temperature, donano maturità senza cedere aromi esterni.
Un contenitore che non impone, ma lascia evolvere. Come piace a noi.

Una cantina completa, mai invasiva

Anche se piccola, la nostra cantina è completa in ogni fase della vinificazione:

  • diraspatura e pressatura soffice
  • fermentazioni spontanee in legno o acciaio
  • affinamenti in legno, cemento, muratura, acciaio
  • imbottigliamento in autonomia
  • nessuna filtrazione, chiarifica o stabilizzazione forzata

Facciamo tutto qui.
Dall’uva alla bottiglia, senza mai tradire il vigneto. Perché ogni intervento “esterno” rende il vino più uguale a tanti altri, e meno uguale a sé stesso.

Crediamo in un vino che rifletta il territorio, non lo nasconda. Ogni annata è diversa.

Questo noi vogliamo. Fare vino senza scorciatoie. Lasciare che sia il suolo la stagione a  parlare. Dare  al vino lo spazio per essere profondamente sé stesso.

botti in muratura